Permette che mi ripari col cupolino?

Permette che mi ripari col cupolino?
METISTEATRO ASS. CULT.

presenta

 Permette che mi ripari col cupolino?

Re Lear di Shakespeare – nel repertorio di Tommaso Salvini, Ermete Zacconi, Ermete Novelli, e quindi del Grande Attore, Bassifondi di Gor’kij, nel repertorio di Eleonora
Duse, Virgilio Talli, nonché l’ultimo spettacolo portato in scena dall’attore Renato Cialente con la regia di Pietro Sharoff e il primo con cui il Piccolo Teatro di Milano
inaugurerà la sua apertura dando avvio ai piccoli teatri segno di quella rivoluzione silente avviata nel primo trentennio del secolo e che vedrà la sua codificazione
appunto nel dopoguerra, La Scala, di Rosso di San Secondo, autore amatissimo da Tatiana Pavlova, Sei personaggi in cerca d’autore, testo chiave, L’opera dei mendicanti di
John Gay, testo da cui Bertolt Brecht trasse la sua Opera da tre soldi, immediatamente riproposta dall’attore Antongiulio Bragaglia col titolo L’opera dei lestofanti.

Ottanta interpreti coinvolti in un progetto comune che si sviluppa sulla scena e nel foyer del teatro: il repertorio, i testi, e insieme l’aneddotica che accompagna queste
messe in scena, ricostruita a partire dalle riviste teatrali di quegli anni.

Un quadro certo non esaustivo, dettato anche da scelte obbligate che hanno tenuto conto della natura laboratoriale dell’associazione, eppure e proprio per questo
un’occasione di condividere non già e non solo una passione, la storia, le carta, le radici, ma anche l’idea di un teatro come un fatto possibile a farsi senza niente, come
un’anomalia che spesso riscrive il suo percorso nel silenzio; una storia che in parte ci riguarda da vicino, ancora oggi, in questi anni all’apparenza frammentari in cui
silente il teatro a suo modo risponde.

CALENDARIO

21 GIUGNO ore 21.00 | LA SCALA, Piermaria Rosso di San Secondo
23 GIUGNO ore 21.00 |RE LEAR, studio da William Shakespeare
24 GIUGNO ore 21.00 | I BASSIFONDI da Gor’kij
25 GIUGNO ore 21.00 | L’OPERA DEI MENDICANTI da John Gay
26 GIUGNO ore 18.30 Incontro sul tema – ore 21.00 FIGLI D’ARTE drammaturgia a cura di MetisTeatro
28 GIUGNO ore 21.00 |SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE di Luigi Pirandello
“Ridicolo! ridicolo!” Che vuole che le faccia io se dalla Francia non ci viene più una buona commedia, e ci siamo ridotti a mettere in iscena commedie di Pirandello, che chi l’intende è bravo, fatte apposta di maniera che né attori né critici né pubblico ne restino mai contenti?
Sei personaggi in cerca d’autore, Luigi Pirandello
Questo progetto, un’occasione di studio, il desiderio di condividere parte di contenuti e forme di un teatro – quello italiano del primo trentennio del 900 – nasce dallo spettacolo “Figli d’arte” portato in scena a febbraio di quest’anno al Teatro Sala Uno con un gruppo di allievi attori dell’Associazione MetisTeatro.

Uno spettacolo costruito a partire dalle suggestioni che hanno accompagnato i miei studi, da una memoria che richiama quell’idea di teatro come un fatto possibile a farsi senza niente – il palcoscenico nudo de I sei personaggi di Pirandello e la rivoluzione sottesa che mentre altrove – in Europa – riscriveva la sua storia nella nascita della regia teatrale, in Italia era il percorso solitario ed anomalo delle biografie individuali: i molteplici tentativi di teatri stabili, di restituire come si diceva dignità al teatro, levarsi di dosso quella patina di sciatteria che voleva Salottini Rossi buoni per ogni occasione, estenuanti tournèe con cui poter sopravvivere e al contempo portare il proprio nome all’estero, un repertorio di pochade che potesse andare incontro alla beata digestione del pubblico, la struttura gerarchica della monolitica Famiglia d’Arte, il suggeritore.. e insomma quanto sembrava essere la scena italiana del primo trentennio del 900.

Da questo primo spettacolo è nata l’idea di un progetto che potesse parlare di una parte del repertorio di quegli anni, spostando lo sguardo ancora più all’interno, dalla parte degli attori, al centro della scena: le scelte, il repertorio, gli aneddoti, la risposta del pubblico.

Cinque testi, cinque occasioni di studio.